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Visualizzazione dei post da aprile, 2019

L'angelo di via Appiani, racconto di Carlo Silvano

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George crede negli angeli e di sabato capita spesso di incontrarlo per Treviso su una panchina di villa Manfrin o di incrociarlo lungo la Restera. Tra le mani ha sempre lo stesso volume: la copertina sgualcita e le pagine ingiallite di un libro che parla di come gli angeli siano vicini ad ogni uomo durante il suo pellegrinaggio terreno. George legge e medita e vorrebbe far partecipi delle sue riflessioni altre persone; mastica purtroppo un cattivo italiano. Gli unici che possono comprenderlo bene sono i suoi connazionali del Ghana, con i quali ha trovato rifugio in un fabbricato abbandonato in via Appiani. La sera, dopo il lavoro, al riparo da fatiscenti muri coperti da erbacce e ricchi di nascondigli per ratti e insetti, mentre su un fuoco acceso con rami secchi cucinano il riso in una vecchia pentola nera, i ghanesi seduti sulla nuda terra ascoltano George: il suo viso si illumina al chiarore delle fiamme e lui accompagna ogni parola che pronuncia con ampi gesti delle mani. Geor