I militari nel pensiero di Giovanni il Battista

 
Giovanni Battista aveva un pensiero chiaro riguardo al lavoro dei soldati. Nel vangelo di Luca (3,14) si legge: «Anche i soldati lo interrogavano, dicendo: “E noi, che dobbiamo fare?”. Ed egli disse loro: “Non fate violenza a nessuno, non calunniate nessuno, accontentatevi della vostra paga”». Questo significa che Giovanni Battista non considerava il lavoro di soldato in sé come illecito, ma ammoniva i soldati a non abusare del loro potere, a non estorcere denaro né maltrattare le persone.
Questo insegnamento del Battista è importante perché ci ricorda che non tutte le professioni sono automaticamente immorali o contrarie ai valori cristiani. Anche i soldati, che spesso sono visti come la rappresentazione della violenza, possono svolgere un lavoro lecito, a patto che lo facciano con integrità morale.
Questo principio morale, però, non significa che ogni azione militare sia automaticamente giustificata. È importante valutare le circostanze specifiche di ogni situazione. Ad esempio, nel caso della Prima crociata, papa Urbano II indisse questa campagna militare con l’obiettivo di liberare Gerusalemme dai turchi, che avevano conquistato la città e commettevano stragi di cristiani e impedivano ai pellegrini di visitare i luoghi santi. Papa Urbano II, quindi, aveva una motivazione legittima per chiedere ai cristiani di combattere.
Se da un lato è sempre importante ricordare che l’uso della forza militare dovrebbe essere l’ultima opzione dopo aver esaurito tutte le vie diplomatiche e pacifiche, dall’altro occorre anche evidenziare come, durante una guerra, i cristiani dovrebbero rispettare i principi della giustizia e della carità, evitando di infliggere sofferenze e violenze inutili.
Nel caso della Prima crociata l'uso della forza militare fu giustificato da una situazione estrema, in quanto dalla Terra Santa giungevano in continuazione appelli disperati da parte dei cristiani che sfuggivano alle torture e alle uccisioni da parte dei turchi.

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